Il marketing del carcere

5 giugno. Il negozio Freedhome, concept store di prodotti provenienti dall’economia carceraria, viene ricoperto di manifesti in solidarietà a Silvia e Anna, contro la differenziazione dei detenuti, contro lo sfruttamento lavorativo dentro le carceri. Così si presenta il negozio contestato: “Questo spazio è di proprietà del Comune di Torino. Con generosità e lungimiranza è stato messo a disposizione del Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria che lo ha dato in uso a Extraliberi, cooperativa che lavora nel carcere Lorusso e Cutugno di Torino. Grazie al sostegno della Compagnia di San Paolo, alla dedizione di Monica Cristina Gallo, garante per i diritti dei detenuti del Comune di Torino e all’impegno della rete delle cooperative presenti all’interno dello store Freedhome, questo concept store è diventato realtà. Più che un semplice luogo, Freedhome è lo straordinario risultato della collaborazione tra istituzioni, professionisti, cooperative, manager, agenti di polizia penitenziaria, detenuti e volontari: storie diverse, a volte opposte e contrarie, che qui si incontrano sulla stessa strada.” Qua il volantino distribuito per strada.