Tornano gli alpini

22 settembre. Alle 13.45, qualcuno si accorge che su un marciapiede di via Rossini fa bella mostra di sé l’imbarazzante scritta ALPINI ASSASSINI, proprio sotto l’Auditorium Rai. Ne viene immediatamente informato il presidente del consiglio regionale Gariglio (PD), che dal camerino alle 13.47 dirama un secco comunicato di condanna per questo «atto vergognoso». La questura viene allertata. Sul posto si precipita la squadra pulitori, che gratta via la scritta. Gli autobus ricevono l’ordine improvviso di deviare il percorso, contrordine! tornare al percorso normale. «E, scusi, ma cos’è ‘sto casino, una manifestazione?» È la cerimonia di benvenuto alla brigata alpina taurinense, di ritorno dalla campagna in Afghanistan, un raduno di divise di ogni grado e colore, “borghesi” e celere inclusa, schierata alla fermata del tram. Non è la prima volta che tornano, gli alpini, ma oggi niente deve andare storto. Portapila è vicina, e pullula di scritte come quella e di cacciatori di alpini. Mai come oggi gli alpini hanno bisogno di questo show, a Torino. Un bello spettacolo, per chi lo sapeva e non disprezza il genere, messo su con tanta fatica e un po’ di fretta, da un giorno all’altro. Anche in guerra, l’immagine fa. Bentornati alpini! E arriverderci.


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