Allerta meteo

 

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Parafrasando un po’ una vecchia canzone si potrebbe dire che non serve certo un metereologo per capire che tempo farà. Come previsioni del tempo potrebbero infatti risultare molto più utili le ipotesi avanzate da alcune inchieste giudiziarie.
Abbiamo già parlato più volte di come gli arresti di Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò siano stati, tra le altre cose, un test per verificare la tenuta dell’equazione “sabotaggio=terrorismo” formulata dal duo Padalino-Rinaudo. Un esperimento che a breve sarà sottoposto a un’importante verifica. Se il prossimo 17 dicembre venissero infatti convalidati dalla Corte d’Assise l’impianto accusatorio e le richieste di pena proposte dai Pm durante la requisitoria, questa ipotesi ne uscirebbe notevolmente rafforzata, e risulterebbe quindi ancor più appetibile per altri pubblici ministeri impegnati nel contrasto alla conflittualità sociale.
Un’altra equazione ipotizzata dalla Procura di Torino è quella “picchetto=violenza a pubblico ufficiale” che fa da sfondo alla retata del 3 giugno scorso contro la resistenza agli sfratti nella zona nord della città. Anche questo esperimento è atteso nei prossimi giorni a un importante banco di prova, il 27 novembre è infatti fissata l’Udienza Preliminare che deciderà del rinvio a giudizio e fisserà il calendario delle udienze dibattimentali. Al momento questa formula sembra aver convinto tutti gli esperti chiamati a pronunciarsi a riguardo. Giudice per le Indagini Preliminari e più collegi di giudici del riesame hanno più volte convalidato l’ipotesi della Procura, confermando, grosso modo, le misure cautelari affibbiate ormai quasi sei mesi fa.

Che queste due inchieste abbiano obiettivi ben più ambiziosi del togliere “soltanto” alcuni cronici rompiscatole dalle strade, è cosa abbastanza evidente. Il bollettino meteo fornito dalla Procura annuncia tolleranza zero per chiunque non si rassegni a lamentele e proteste simboliche.
Una dichiarazione di guerra destinata potenzialmente a rivolgersi a molti dunque, e contro di cui sarebbe inutile, e grottesco, confidare nei giudizi dei prossimi uomini di tribunale chiamati in causa.
Alcuni suggerimenti su quale possa essere la miglior difesa in questi casi, vengono del resto proprio dagli arresti di Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò: prendersela con i vari responsabili del Tav, continuando così un’opposizione concreta all’opera, e ribadire a voce alta che il sabotaggio è compagno di chi lotta. Una difesa che sappia poi tener assieme, con il giusto ritmo, azioni quotidiane agili e imprevedibili con iniziative più partecipate.
Per ribadire le ragioni della lotta contro gli sfratti e sottolineare come la Procura non sia riuscita a fermarla con gli arresti del 3 giugno, vi invitiamo dunque

sabato 22 novembre alle ore 11 alla casa occupata in c.so Giulio Cesare 45.

Per poi dirigersi tutti insieme al corteo in solidarietà con Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò e con gli imputati del cosiddetto “Processone”che partirà

alle ore 15 in piazza Castello

Scarica e diffondi la locandina dell’iniziativa.