In strada contro gli sfratti a sorpresa

 basta-sfratti-su-un-tram-a-torino.jpg

Dopo quella che abitava in via Cuneo, venerdì scorso in via Leinì un’altra famiglia è stata buttata fuori di casa senza preavviso. Mentre diverse camionette stazionavano su corso Giulio Cesare, ufficiale giudiziario e uomini della Digos hanno provveduto a riconsegnare l’appartamento al legittimo proprietario, senza incontrare particolari problemi. Sempre nella scorsa settimana poi alcuni agenti in borghese sono andati a ficcare il naso in alcune case in cui lo sfratto è ormai sospeso da qualche mese, chiedendo informazioni e dispensando minacce.

Sembra insomma che dopo alcuni mesi di stallo, in Porta Palazzo, Aurora e Barriera, la Questura stia rimettendo in moto la macchina degli sfratti a sorpresa. E se da una parte hanno ricominciato a spuntare la lista degli sfratti da eseguire senza preavviso, dall’altra ufficiali giudiziari e forze dell’ordine non si fanno certo mancare le occasioni per rimpinguare il loro elenco.

Infatti, giusto questa mattina, un’altra famiglia di via Stradella ha dovuto sudare parecchio nel tentativo di ottenere un rinvio che alla fine non c’è stato. Dopo oltre un’ora di trattativa, l’intransigente avvocato della proprietà ha fatto ricorso ai carabinieri sperando di chiudere in fretta la partita. Così solidali e altri sfrattandi sono spuntati all’improvviso da dietro l’angolo mettendosi ben compatti davanti al portone di casa. Dopo un lungo tira e molla, con i carabinieri e l’avvocato che aspettavano invano l’arrivo di rinforzi e i solidali che aumentavano sempre più, lo sfratto è stato, ancora una volta, sospeso.

Tra sfratti a sorpresa, sfratti eseguiti e sfratti che arriveranno, la lotta per tenersi la casa, tra le strade di questi quartieri, sembra così ben lontana dall’essersi definitivamente conclusa. E tutto questo mentre sta per iniziare, il 27 novembre, il processo che vede imputati i 29 compagni inquisiti nell’inchiesta del 3 giugno scorso, sette dei quali a tutt’oggi sono ancora in carcere.

In concomitanza con l’udienza preliminare del 27 novembre prossimo, invitiamo dunque tutti a un

Presidio in Piazza della Repubblica 

dalle ore 10.00

Un’occasione per parlare del processo in corso così come per ricominciare ad organizzarsi e resistere insieme.