Leggi e lamette

Dal 25 novembre diventerà effettiva la legge che fissa a 90 giorni il tempo massimo di permanenza nei Cie. Evidentemente grande è l’attesa tra i reclusi che aspettano di vedere quali conseguenze avrà questo cambiamento legislativo. A quanto sembra questa legge non dovrebbe consentire automaticamente l’uscita di chi è rinchiuso da più di tre mesi. L’uscita sarà invece legata alle decisioni delle autorità competenti. Se risulta quindi al momento difficile prevedere quanti uomini e donne potranno uscire nei prossimi giorni dai Centri, è facile ipotizzare che, se le aspettative dei reclusi verranno disattese, la rabbia all’interno dei Cie crescerà notevolmente.

Nel frattempo nel Cie di corso Brunelleschi, in cui sono attulamente reclusi 28 uomini, sabato sera un ragazzo tunisino ingoia due lamette e si cuce le labbra per protestare contro la sua permanenza nel Centro. Portato urgentemente in ospedale rifiuta le cure e viene dunque rispedito nel Cie con le labbra cucite e due lamette nell’addome. Qui le forze dell’ordine gli intimano di scucirsi la bocca se vuole tornare nell’area con i suoi compagni di reclusione. Davanti al rifiuto del ragazzo, i poliziotti lo portano con la forza in isolamento, rifiutandosi di dargli anche le coperte per dormire. Il giorno dopo, domenica, il ragazzo ingoia una terza lametta ma viene comunque lasciato in isolamento fino a questa mattina, quando, per motivi che ancora non conosciamo, viene arrestato e portato quindi al carcere delle Vallette.