Dalla frontiera alla metropoli

Lo smantellamento delle tendopoli e degli enormi baraccati eretti a ridosso delle frontiere cosiddette “calde” sta giungendo come una secchiata di acqua gelida per migliaia di persone migranti che riponevano da molti mesi, se non anni, una strenua speranza nell’attraversamento della frontiera. Lo sgombero della jungle di Calais non fa eccezione, tuttavia tra le cataste di laminati e le tende sventrate molte persone si sono lasciate alle spalle questo delta di rottami per riversarsi nelle città, iniziando ad arrangiarsi dando vita anche ad accampamenti abusivi, come nel caso della stazione del metrò Stalingrad a Parigi. Proprio qui, facendo i conti con l’amarezza di dover ricalcolare in fretta le proprie aspettative perché costretti a restare, hanno deciso di provare a lottare: non più per la propria possibilità di movimento ma per soddisfare i primi bisogni di vita.

Dallo sgombero della jungle di Calais all’accampamento di Stalingrad, vi proponiamo qui un’intervista a un compagno di Parigi andata in onda a Macerie su Macerie, su Radio Blackout.

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