Qualcuno degno di nota

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Nonostante il freddo pungente gli sfratti non si fermano e così anche i picchetti che si organizzano per resistervi, provando a tener testa alle rigidità invernali. Tra quelli avvenuti nelle prime settimane di gennaio vorremmo raccontarvene uno nello specifico, non perché sia stato particolarmente significativo rispetto ad altri nel suo svolgersi ma piuttosto perché ci siamo imbattuti in un proprietario degno di menzione: il signor Remo Ghirardi.

L’inquilina sotto sfratto aveva già lamentato un atteggiamento particolarmente attento del suo padrone di casa che qualche giorno prima dell’accesso si era premurato di metterle un avviso sulla porta per ricordare la data imminente, esercitando così maggiore pressione. Inoltre, raccontando della sua situazione, veniva fuori che il contratto di locazione non era a suo nome ma a quello del precedente inquilino e che il proprietario, nonostante lei abiti lì da quasi cinque anni e lo richiedesse, non aveva mai voluto modificarlo, negando così ogni possibilità di regolarizzazione.

Informarsi su chi siano i padroni di casa è pratica importante per chi resiste agli sfratti, perché c’è proprietario e proprietario e saperlo in anticipo può essere utile e fare la differenza.

Cercando al volo quindi un po’ di informazioni sul signor Ghirardi quella mattina si è scoperto che non è certo uno sconosciuto nel mercato della rendita immobiliare torinese; non solo pare non essere un pesce piccolo, ma anzi è un vero e proprio squalo che specula apertamente sulle persone più in difficoltà. Infatti costui è solito affittare i suoi numerosi appartamenti dislocati tra San Salvario e San Donato ad immigrati senza documenti, senza un contratto valido ma utilizzando invece un prestanome per formalizzare l’atto. Salvo poi denunciare gli inquilini come abusivi all’insorgere di qualche problema. Il suo atteggiamento sciacallatorio e infame ha persino attirato l’attenzione delle forze dell’ordine che nel lontano 2002 lo hanno indagato per favoreggiamento della clandestinità e calunnia nei confronti di due ragazzi magrebini che abitavano in un appartamento di sua proprietà e che lui ha negato di conoscere mandandoli agli arresti. Ovviamente gli inquilini, da lui definiti abusivi all’occasione, pagavano regolarmente l’affitto consegnandolo direttamente nelle mani o sul conto del gentiluomo.

Conoscendo con chi si ha a che fare è possibile non farsi trovare impreparati. Così quando, all’arrivo di ufficiale e padrone, quest’ultimo si è messo a dire, con tono arrogante, che non si poteva dare un rinvio perché il contratto non era intestato all’inquilina, definendola abusiva in una casa dove vive da anni e dove per anni ha pagato regolarmente l’affitto, gli insulti volati nella sua direzione lo hanno invitato a levarsi celermente dalle scatole seguendo i passi dell’ufficiale che ancor più velocemente aveva deciso per un 610 e se n’era andato.

È bene tenere a mente certi nomi, ci ricordano di come tra le onde del mercato immobiliare nuotino una gran varietà di soggetti proprietari (piccoli saltuari investitori nel mattone, grossi palazzinari che vivono della rendita, fondazioni bancarie ed enti cattolici, senza dimenticare lo Stato nelle sue diverse forme) e chi si organizza e resiste per tenersi un tetto sotto cui vivere dovrebbe riuscire a individuare prima di tutto e più facilmente quei nemici che, tra gli altri, si sentono più forti e con arroganza speculano ferocemente sulla testa delle persone.

Remo Ghirardi così come un altro noto speculatore e affarista della rendita torinese Giorgio Molino rientrano a pieno titolo tra gli squali del mercato immobiliare e meritano, per questo e come minimo, che si ricordi il loro nome e le loro responsabilità.