Alla Falchera

 

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“Staremo ovunque ci andrà di stare”. Questo affermavano decisi alcuni giorni fa i compagni banditi da Torino annunciando la loro decisione di non accettare i divieti di dimora e restare quindi in città. Così questa mattina di punto in bianco banditi e solidali hanno deciso di rinviare l’iniziativa in programma contro i divieti di dimora e andare velocemente in Falchera dove erano in corso degli sgomberi di appartamenti Atc.

Si arriva a Falchera che il primo sgombero è stato ormai effettuato e alla famiglia buttata fuori di casa è stato concesso – manco a dirlo –  un tugurio temporaneo. Anche nel secondo appartamento, abitato da una famiglia rom, la situazione non appare molto favorevole. Le forze dell’ordine hanno infatti ormai guadagnato una buona posizione:  sotto il portone d’accesso a piano terra stazionano una ventina di agenti della Polizia Locale con manganello di legno ben in vista e a qualche metro di distanza sono poi schierati i loro colleghi della celere per tener lontani i solidali. La donna e le sue figlie affacciate per tutto il tempo al balcone sembrano comunque ben determinate a non andarsene e a non accettare le soluzioni alternative proposte dagli uomini dell’Atc. I solidali dal canto loro discutono sul da farsi e urlano di tanto in tanto slogan contro polizia e Atc e inviti alla donna di non arrendersi.

Questa situazione di stallo dura per un paio di ore fino all’arrivo del camioncino con carrello elevatore della ditta di trasporti Global Moving. Per impedire di posizionarsi sotto il balcone dell’appartamento occupato i solidali si mettono davanti al mezzo e i celerini si fanno avanti. Dopo un breve spingi-spingi le forze dell’ordine provano a guadagnar terreno a colpi di manganello, i solidali resistono come possono sostenuti anche dalle donne sul balcone che lanciano qualche oggetto contro le forze dell’ordine. La disparità di forze è però notevole, il camioncino si piazza sotto il balcone e poco dopo la donna, sentendo di non avere ormai molte possibilità, apre la porta e accetta la soluzione temporanea propostale.

Non sembra che la giornata di sgomberi sia terminata, una voce che non si sa più bene da dove arrivi assicura che saranno tre gli sgomberi effettuati quest’oggi, e a conferma qualcuno sostiene di aver visto, oltre alle quattro camionette utilizzate finora, un’altra decina di blindati delle forze dell’ordine fermi poco fuori Falchera. Evidentemente le autorità cittadine avevano messo in conto di poter incontrare problemi ben più grossi di quelli avuti finora.

Ci si sposta quindi sotto due dei possibili appartamenti a rischio e dopo un po’ sotto uno di questi arriva la ormai nota carovana composta da auto della digos e dei dirigenti Atc, dai blindati della celere e dai mezzi della ditta di traslochi. I solidali questa volta sono davanti al portone, ma dopo qualche tafferuglio e tanti slogan contro la polizia la situazione prende la piega degli altri sgomberi: un breve confronto con la controparte e la famiglia occupante si dichiara disposta ad accettare la soluzione temporanea propostale. Venendo meno la voglia di resistere un po’ tutti si allontanano dal portone senza rinunciare però a presidiare gli altri appartamenti occupati, ma per questa giornata gli sgomberi sono finiti.

Occupanti e solidali si vedono qualche ora dopo per un’assemblea per discutere della resistenza nei giorni a venire. Al chiosco dove s’incontrano, però, notano due insoliti forestieri. Messi all’angolo dalle domande sospettose della gente del quartiere, che teme siano funzionari Atc, i due svelano di essere lì per lavoro. Ma quale attività si può svolgere alle otto di sera nel bel mezzo di un’estrema periferia? Una non nota cooperativa ha assunto i due per dormire al numero diciotto di via degli Ulivi per settanta euro a notte. Bizzarro scoprire che è l’indirizzo di uno degli appartamenti sgomberati durante la giornata. La gente accorsa spiega agitata gli episodi che si sono susseguiti fino a quel momento, disincentivandoli a prendere servizio in questo peculiare impiego fino a convincerli. Così, prima di tornare a casa, ai due malcapitati viene offerta una bevanda al chiosco. Maledicendo Atc.