Striscianti

 

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Le spinte verso l’uscio che l’Atc sta cercando di dare a chi si è introdotto in maniera abusiva in parecchi alloggi, lasciati vuoti nelle sue palazzine a nord di Torino, parevano blande. Dapprima sono arrivate le minacce dei vigili urbani del contingente di via Corte d’Appello, l’identificazione di alcuni degli occupanti, l’inoltro della denuncia per occupazione abusiva e poi le lettere dell’Agenzia Territoriale per la Casa che richiedono di pagare i danni e le spese di gestione del condominio.

Al che è stato piuttosto semplice mostrarsi al di sopra dell’unità e non farsi spaventare quando i vigili bussavano alla porta, un pò più elaborato slanciarsi oltre il quartiere, scovando qualche ufficio competente, per ribadire l’irremovibile volontà di tenersi l’alloggio occupato.

Ormai pareva che i vigili giocassero a rimpiattino, alla ricerca di chi non si vuole far identificare e denunciare. Ma come spesso gli eventi ci insegnano, l’attenzione non deve mai calare…

Nella sera di martedì un’occupante di un alloggio in Via Aosta non riesce a far funzionare la sua chiave all’interno della toppa. Dopo aver trovato un altro modo per entrare nell’appartamento, scopre una serratura nuova montata alla porta con la confezione lasciata a terra lì nei pressi. Per il resto l’appartamento è nelle stesse condizioni in cui l’ha lasciato qualche ora prima, nessun altro segnale mostra che un estraneo vi si è da poco introdotto. L’occupante si preoccupa quindi di smontare la serratura e chiudere alla bell’e meglio la porta. All’indomani, poco dopo le 8, si presenta uno sconosciuto che tenta, senza riuscirvi, di aprire la porta e che rimane molto sorpreso dal vedere affacciarsi dietro l’uscio una signora con due bimbi al collo.

Solerte la donna fa girare la voce, qualche vicino di casa e occupante si appropinqua. L’uomo dice di essere un muratore, chiamato dall’Atc per chiudere le finestre dell’alloggio. Dopo un veloce rincorrersi di chiamate al responsabile e al responsabile del responsabile, l’operaio si allontana assieme a dei colleghi. Per oggi niente finestre murate.

Si scopre così che l’Atc  tenta degli sgomberi striscianti: quando i bambini vengono portati a scuola, e gli adulti vanno a lavorare o a sbrigare altre incombenze, l’alloggio rimane vuoto e chiuderlo risulta più facile. Più economico e soprattutto meno visibile, non c’è bisogno delle vistose camionette della polizia, bastano un fabbro e un muratore.

Questa volta i piani dell’Agenzia di corso Dante sono falliti. Chi ha trovato la serratura cambiata è riuscito a reagire e riprendere possesso dell’appartamento, grazie anche alla rete solidale sviluppatasi nel corso della lotta. Resta da vedere quali saranno i prossimi passi che l’Atc tenterà per cacciare di casa gli occupanti; e quali le iniziative che questi ultimi, insieme ai solidali e a chi resiste agli sfratti, sapranno mettere in campo per contrastare le politiche abitative ordite in corso Dante.